Prossimità al cibo – Paradigma di benessere – Urban Food

È POSSIBILE ATTUARE CAMBIAMENTI STRUTTURALI E CONIUGARE UN NUOVO PARADIGMA DI BENESSERE PARTENDO DA UN ASSUNTO: DOBBIAMO ELABORARE STRATEGIE PER GARANTIRE PROSSIMITA’ AL CIBO

Di Bettina Giordani – Past Presidente Sez. Roma FIDAPA BPW Italy e coordinatrice del progetto Urban Food 

Roma 24 maggio ’21

Grazia Marino Presidente Sezione Roma FIDAPA BPW Italy : “Come associazione possiamo contribuire a formare ed informare per agire con comportamenti che possono fare la differenza. Questo è solo uno degli esempi di come donne impegnate come quelle illustrate nei nostri esempi, hanno giocato un ruolo sostanziale. Possiamo essere tutte responsabili del cambiamento che vogliamo “

Ho evidenziato alcune definizioni che sono state richiamate frequentemente e che vorrei restassero come spunti oltre ovviamente alla parola chiave PROSSIMITA’ AL CIBO:

  • Prossimità spaziale
  • Prossimità culturale
  • Prossimità temporale
  • Marginalizzazione dei territori
  • Marginalizzazione sociale

In questi mesi di incontri, confronti e curiosità crescenti, abbiamo potuto comprendere come il cibo proveniente da una filiera nota e coltivato grazie ad un’agricoltura rurale ed urbana sicura, maneggiato con la cura della tradizione, della consapevolezza, della valorizzazione del territorio cittadino, possano essere strumenti di sviluppo sostenibile e di politica sociale attiva e che è in grado di incrementare il ruolo attivo dei cittadini.
Siamo partite dalle politiche alle buone pratiche sociali ed economiche, grazie all’introduzione di un concetto a noi sconosciuto: food policy. Attraverso un percorso di informazione e formazione collettiva che invitiamo tutti a riguardare grazie alle video interviste prodotte disponibili sul canale YouTube della Sez. Roma FIDAPA BPW Italy , ma l’evento di chiusura, che potrebbe essere anche visto come di un nuovo inizio, ci ha spinte oltre.

Il prof. Gianpaolo Cesaretti ha risvegliato le nostre coscienze e spronate a sentirci attrici / attori protagonisti. Non possiamo più accettare di essere omologate, incapsulate in una richiesta di servizi che sono il vero obiettivo economico e non il mezzo per il benessere individuale e collettivo a cui ambire.

Il richiamo ai pilastri del PNRR ci consente di uscire dalle intenzioni legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile ed incanalare come progettualità di valore economico strategico, per le nazioni, per l’Italia, per noi cittadini. Dalle intenzioni ai fatti di sviluppo economico strategico.

Ho richiamato le parole chiave che sono emerse più volte nell’esposizione. La prossimità temporale è stata di fatto annullata attraverso la digitalizzazione ma rimangono le opportunità legate alla prossimità spaziale e culturale come richiamo a quanto essi siano fondanti per un benessere generale; dall’impatto urbanistico a quello climatico, sociale, produttivo. Creazione di posti di lavoro, di nuove opportunità ma anche profonda riflessione sul valore economico dell’eticità.

Quanto vale economicamente essere eticamente corretti? se ad esempio ci ponessimo il problema di capire cosa mangiano i bambini che frequentano le mense scolastiche e quanto “costa” il cibo sano che auspichiamo possa nutrirli correttamente, ci accorgeremmo che moltissime famiglie o anche semplicemente la scuole non potrebbero scegliere cibo di prossimità per il costo elevato che ha pagare in modo equo la filiera, benché corta. Si pretende di pagare non più di €4 euro un pasto completo di qualità!

Quanto siamo disposti a cedere, valorizzare economicamente se ci hanno abituato che costa meno una banana imballata nella plastica proveniente dal Costa Rica e trasportata sino a noi, rispetto ad una mela raccolta nei campi vicino a casa? Quanto vale lo sfruttamento? quanto vale il cibo sano e sicuro? Come evitare che questo diventi accessibile solo alle fasce più abbienti, relegando cibo “spazzatura” alle fasce più disagiate?

La Presidente del Primo Municipio Sabrina Alfoni, ha ben sottolineato quanto le istituzioni siano coscienti e attive a promuove nuove pratiche per anticipare quello che potrebbe diventare un impatto insostenibile per una città come Roma. Non possiamo immagine che il modello attuale possa soddisfare le richieste di una megalopoli come rischiano di diventare le città entro il 2050.
Roberta Magherini ci ha richiamato all’approfondimento legato alla comprensione di una Food Policy, che come auspicato non sia “solo” norma, ma valorizzazione territoriale e inclusiva.

Abbiamo potuto “contare” e quindi visualizzare l’importanza della riqualificazione di spazi urbani attraverso la creazione di orti urbani ma anche di educazione collettiva attraverso giardini, parchi restituiti alla collettività come promuove e sviluppa,  Michela Pasquali, Elisa Forte e tutto il team,  Linaria.
Pia Petrucci
nostra Past Presidente Nazionale si è fatta promotrice ed ambasciatrice di questo pensiero.

“Educare al cibo è importante, non solo perché ci aiuta a scoprire le potenzialità di un territorio, ma anche perché ci dà le chiavi per poterlo innovare. Un modo per trasmettere il nostro passato, ma anche per poter progettare il nostro futuro in maniera più sana e sostenibile”, ci ha sottolineato Sonia Massari. Ne sono prova le realtà di cui abbiamo parlato a partire dal ristorante che educa al cibo “buono”,  Il Margutta Veggy food & Art di Tina Vannini.

Caterina Mazzella Past Presidente Nazionale FIDAPA BPW Italy ci ha ricordato quanto le azioni sinergiche e propulsive possano essere di esempio e come questo sia alla base dell’agire come associazione.

Maria Giovanna Fidone sottolinea che “Nell’aggregazione e contaminazione culturale attraverso il cibo abbiamo trovato un paradigma ri-generante e inclusivo di funzioni sociali che la collettività può rendere sempre più sostenibili a Roma. @Hummustown, Shazar Saker, Giusy Grimaldi e tutta la famiglia Hummustown,  rappresenta un ponte fra un’identità e una cultura siriana del cibo fusa e accolta da una società romana/italiana feconda e desiderosa di mescolarsi per garantire sostegno ai percorsi di accoglienza dei rifugiati e dei più vulnerabili. Sumleman Diaria, Mauro Ventura  @La cooperativa Barikama, che riunisce giovani migranti africani e italiani con disabilità, permette allo yogurt e alla produzione di ortaggi biologici, di diventare “lievito sociale” di aggregazione e di riscatto dallo sfruttamento lavorativo e da una generale marginalità dai percorsi lavorativi ordinari;
Siamo convinte che il rapporto della città con questo tipo di cibo possa rendere più sostenibile la salute, la nutrizione, i diritti dei lavoratori, l’inclusione sociale e la solidarietà verso i più deboli. Questa declinazione di un paradigma di benessere può favorire un’agricoltura rigenerativa e certamente di prossimità/vicinanza territoriale e del cuore”.

Ringraziamo il Direttore dell’Orto Botanico Fabio Attorre per lo splendido luogo che ci ha ospitato e per l’impulso propositivo che sta dando a questo spazio, ancora sconosciuto ai più.

Il PicNic nel verde, magistralmente organizzato da Stefania Marchetti con l’aiuto di tante socie, è stato un modo naturale, sostenibile e speciale di vivere un ritorno a questa nuova presa di coscienza.

Grazie a tutte e tutti per il vostro speciale contributo che ha reso possibile : 8 video interviste  con altrettante videoconferenze di approfondimento, 1 convegno in presenza, foto e ricordi belli da condividere anche in futuro.

Grazia Marino, Sabrina Alfonsi, Caterina Mazzella, Fabio Attorre, Gian Paolo Cesaretti, Pia Petrucci, Maria Giovanna Fidone, Roberta Magherini, Aleksandra Sobczyk, Nadia Durastanti, Letizia De Luca, Graziella Camurati, Cristina Gorajski, Selma Chiosso, Stefania Marchetti, Stefania Schipani, Davide Marino, Shaza Saker, Giusy Grimaldi, Michela Pasquali, Elisa Forte, Sonia Massari, Silvia Cioli, Suleman Diaria, Mauro Venturi, Tina Vannini, Giovanna Arcidiacono (Fata Garbatella), Elena Orlando.

tutte le foto e i nostri ricordi sono pubblicati sulla nostra pagina facebook www.facebook.com/fidapasezioneroma 

Da parte mia : Ricordate sempre quanto contribuisce un battito di ali di farfalla al cambiamento … noi possiamo essere quelle farfalle

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